Le brillano gli occhi quando le dico “Questo mondo è anche il nostro!”, e con una voce mite e nello stesso tempo ribelle mi dice “Che bella frase. Si, è anche nostro questo mondo!” Nei suoi 50 anni di vita si è sempre sentita estranea, anche nel suo paese di origine, la Turchia, e anche nel mondo della letteratura. Solo in carcere dice di non essersi sentita da sola. E solo alla sua madre lingua si sente legata. Aslı Erdoğan ha passato più di quattro mesi in carcere nel 2016, con l’accusa di “fare propaganda terroristica” per aver fatto parte del comitato consultivo di “Özgür Gündem”, il giornale filocurdo chiuso su ordine del tribunale ad agosto 2016.