La voce di Asli Erdogan dal carcere turco «Il regime ci odia e l’Europa non vede»

Come in una stazione ferroviaria, «aspetto un treno di cui non conosco l’orario, tra la folla, al freddo. Mi mancano le medicine, ho paura…». È la voce della scrittrice turca Asli Erdogan, che dal carcere femminile di Bakirköy a Istanbul, attraverso la mediazione dell’avvocato Erdal Dogan , è riuscita a rispondere alle domande del Corriere. Con il presidente Recep Tayyip Erdogan ha in comune il cognome, ma anche un destino speculare: è da lui, dice, che dipende la sua condizione attuale.

https://27esimaora.corriere.it/16_dicembre_08/al-freddo-senza-cure-pericolo-regime-ci-odia-l-europa-non-vede-8ba493e0-bd7e-11e6-bfdb-603b8f716051.shtml

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